Partita IVA agevolata: diventare freelance e imprenditori a condizioni agevolate

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Diventare lavoratori autonomi è sogno o esigenza di molte persone, sogno spesso frenato per paura della partita IVA e dei costi da affrontare in seguito all’inizio di un’attività. Esiste però la partita IVA agevolata, conosciuta anche come “regime dei minimi”, che negli anni ha subito qualche cambiamento e che va dunque conosciuta un po’ meglio per capire se si rientra nella fascia di persone che possono usarla.

Questo post non ha la pretesa di essere esaustivo: sul web si trovano ottime risorse che sviscerano l’argomento in profondità, qui invece vogliamo solo offrire alcune indicazioni utili a chi sta pensando alla partita IVA agevolata, uno spunto da cui partire per poi andare più nei dettagli.

Chi può aprire una partita IVA agevolata?

Chi ha un’idea che vuole attuare in modo professionale, o che vuole dedicarsi al lavoro autonomo – o almeno provarci. L’IVA agevolata dà un po’ di tempo per capire se l’idea è buona e concede un po’ di sollievo dal punto di vista fiscale, prima di passare al regime ordinario o semplificato.

Quali sono i requisiti da soddisfare?

  • Non avere avuto una partita IVA aperta prima del 01/01/2008 (vedi più avanti cosa puoi fare se hai iniziato un’attività autonoma dopo questa data)
  • Non aver lavorato autonomamente (anche come socio/collaboratore di impresa), nei tre anni solari che precedono l’apertura della nuova attività, anche se questa non ha niente a che vedere con la vecchia attività
  • Mi licenzio e continuo a collaborare con l’azienda per cui lavoro? No, la legge lo impedisce: niente vieta invece di continuare a fare lo stesso lavoro ma in modo davvero autonomo, quindi in un luogo diverso, con mezzi diversi e clienti diversi.
  • Non proseguire una attività di altri già avviata se questa ha realizzato ricavi superiori ai 30.000 euro (nel periodo di imposta che precede l’inizio della nuova attività).

Ho più di 35 anni, è vero che non posso avere la partita IVA agevolata?

No, la partita IVA agevolata si può aprire a qualsiasi età. L’età determina però quanti anni si può restare nel regime agevolato.

In sostanza: se apri la partita IVA la puoi tenere per cinque anni, un anno per il periodo di imposta in cui apri l’attività più altri quattro. Occhio, dunque: se apri la partita IVA agevolata poco prima della fine dell’anno ti giochi tutto un anno di imposta, e magari è meglio – potendo – aspettare l’inizio dell’anno nuovo per godere di cinque anni effettivi di lavoro a regime agevolato.

Se poi non hai ancora compiuto 35 anni sei ancora più agevolato, perché puoi prolungarne la durata fino a quando li compierai.

Se ho iniziato un’altra attività con il vecchio regime dei minimi o nuove iniziative imprenditoriali dopo il 2008?

L’anno attorno a cui tutto ruota è il 2012, anno da cui decorre il regime della partita IVA agevolata. Succede dunque che se sei un lavoratore autonomo che ha iniziato la sua attività tra il 2008 e il 2012 devi contare per quanti anni hai esercitato prima del 2012 e calcolare quanti anni ti rimangono per arrivare a cinque anni di durata totale.

Un esempio: se la tua attività è nata nel 2010 entri nel regime dei minimi dal 2012 (anno di decorrenza), quindi hai lavorato due anni che entrano nel computo e te ne rimangono tre per arrivare ai cinque totali. In pratica, avrai la partita IVA agevolata fino a fine 2015.

Unica eccezione: se non hai compiuto 35 anni al termine dei cinque anni godrai del regime agevolato fino a quando non li compierai.

Se vengo dal regime ordinario (o semplificato)?

Puoi passare al regime agevolato se la tua attività ha già compiuto tre anni – è la durata minima stabilita per legge – e quindi tenerla aperta per due anni o fino a quando non compierai 35 anni.

Questi sono i requisiti fondamentali per quanto concerne chi – per condizione lavorativa precedente o età – può accedere al regime dei minimi. Se rientri nei casi che abbiamo elencato e si è accesa la speranza, è il momento di approfondire le verifiche: la cosa migliore è cercare un professionista aggiornato che ti aiuti e ti indichi anche quali sono i paletti che determinano la possibilità di restare nel regime dei minimi (se ricavi più di 30.000 euro l’anno, per esempio, fuoriesci), e che poi ti aiuti a iniziare la tua avventura agevolata.

Risorse utili:

Il pdf “Le verifiche per i contribuenti minimi” pubblicato dal sito Fiscal Focus, in cui sono elencati anche i requisiti di accesso al regime dei minimi.

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