Perché bisogna essere su Facebook, con una pagina o un profilo personale

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Il 27 agosto più di un miliardo di persone ha usato Facebook: per rendersi conto delle proporzioni riprendiamo le parole di Mark Zuckerberg citando il suo “1 persona su 7 in tutto il mondo”. Impressionante, vero? Noi crediamo che qualunque cosa si pensi di Facebook sia poco sensato starne fuori: se Facebook non è per tutti (ma bisogna scoprirlo imparando a conoscerlo), è altrettanto vero che è per molti, cioè per tante persone e attività che vogliono migliorare e sperimentare un modo di comunicare diverso da quello legato al marketing più tradizionale. Ecco perché secondo noi bisogna essere su Facebook con una pagina o un profilo:

Sviluppare relazioni interessanti

Parliamo di relazioni professionali e personali, del famoso “fare networking”. Facebook vive di relazioni ma è facile e anche sensato unire a queste relazioni “di base” – quelle con gli amici e amici ritrovati – anche quelle che nascono dalla condivisione di interessi comuni, passioni, anche semplice ammirazione per una persona che si ritiene particolarmente interessante per il tipo di contenuti che diffonde.

Non è per caso che Facebook permette ai profili personali di aggiungere un pulsante “Segui”: è così che si possono seguire gli aggiornamenti pubblici di una persona senza scomodare la richiesta di amicizia. È utile sia per non richiedere amicizie con troppa facilità, sia per comprendere e non interpretare male una non-risposta a una richiesta di amicizia: non è personale, ma i post pubblici stanno lì a dimostrare la volontà di una persona di renderli, appunto, disponibili a tutti, e non c’è ragione di “scavare” nella vita privata se quello che interessa è, ad esempio, le competenze in un dato settore di una persona che si vuole seguire.

Relazioni attraverso le pagine

E poi ci sono le pagine: migliori dei profili e consigliate quando si vuole parlare della propria attività personale, tanto che i termini di servizio di Facebook invitano caldamente a non nominare e utilizzare un profilo personale a scopi di business.

Le pagine hanno tanti vantaggi tra cui i migliori sono:

  • Nessun limite di fan
  • Gli Insights, cioè le statistiche permettono di misurare i risultati dei propri sforzi di comunicazione, capire dove insistere e dove migliorare
  • La possibilità di usare la pubblicità a pagamento per comunicare con più persone
  • Raccogliere recensioni e commenti che rimangono a portata di tutti

È impegnativo? Parecchio, perché c’è molto da fare prima di aprire una pagina: capire il pubblico, capire come parlargli e quali contenuti proporgli e come coinvolgerlo, lavorare sempre per cambiare quello che non funziona e migliorare quello che invece funziona. Ma i risultati possono essere sorprendenti.

Relazioni attraverso il profilo

Non sempre ci va una pagina. A volte, per alcuni professionisti davvero di genere molto vario, un profilo può bastare a tessere relazioni così virtuose che poi danno risultati concreti: essere scelti per un lavoro o una consulenza, oppure guadagnarsi un colloquio.

È qui che diventa fondamentale capire cosa tenere per sé e cosa pubblicare in modo che tutti possano leggerlo: non si tratta di “essere falsi” o non spontanei ma solo di giocarsi bene le proprie carte. Spesso funziona, meglio ovviamente se il profilo è in un contesto più ampio, cioè se esiste un blog aggiornato, un sito di riferimento, un portfolio.

Relazioni nei gruppi

Passioni, interessi, personali o professionali trovano sbocco nei gruppi dove si discute e ci si confronta, volendo nella tranquillità di un gruppo chiuso o segreto. Vanno bene per organizzare le vacanze con gli amici lontani così come per ritrovarsi tra partecipanti a un corso e mettere a frutto e in discussione quanto imparato, e condividere documenti di tipo diverso.

Sperimentare nuovi modi di comunicare

Nei limiti dell’algoritmo di Facebook che tende a privilegiare alcuni contenuti rispetto ad altri, con budget contenuto e tanta creatività si può provare a vedere l’effetto che fa un certo contenuto: in questo momento i video sono privilegiati (se caricati direttamente su Facebook), e quale migliore occasione per farli conoscere ancora di più al pubblico, specie se siamo bravissimi? Un esempio? I video divertenti di The Jackal.

Il senso della sperimentazione è anche questo, capire dove si è forti e dove no e decidere di conseguenza e Facebook, da parte sua, consente di provarci passando dal contenuto più raffinato di chi – per esempio – ci sa fare con la grafica, al meme più semplice. E poi adesso funzionano anche le gif animate!

Provare a usare la pubblicità

Una strategia di marketing o un social media manager possono rappresentare un costo sensato per una gestione efficace di strumenti social tra cui anche una pagina Facebook. C’è anche chi prova a fare da sé e qualche attività piccola gestita con buonsenso e un po’ di formazione o autoformazione può trovare la sua via: la nota positiva è che aprire una pagina Facebook non costa nulla e provare a promuoversi a pagamento può dare ottimi risultati anche con un budget piccolo. Vale la pena tentare, ovviamente sempre avendo studiato il modo migliore di proporre i contenuti.

A pagamento o in maniera organica (come si dice per i post che circolano anche non sospinti dal pagamento), Facebook rimane ancora un modo ottimo per mandare traffico verso il proprio sito o blog e quindi di fare conoscere i propri contenuti, oppure per fare crescere una mailing list. Allo stesso modo, un blog può mettere in evidenza il pulsante di condivisione su Facebook, un altro modo per far circolare i post o altri contenuti.

Capire cosa succede “là fuori”

Questa frase può significare tante cose, per esempio capire cosa fa la concorrenza o studiare come si propongono altre pagine – anche se si vendono prodotti o servizi diversi – per raccogliere stimoli ed esempi che possono risultare validi anche per la propria attività.

Facebook è anche un grandissimo aggregatore di notizie e scremando e organizzando i contenuti si può tenere il passo con le novità del proprio settore o anche le notizie che circolano di più fino alle semplici curiosità: questo richiede un po’ di cura nell’organizzare il flusso di notizie, per esempio selezionando le pagine che interessano di più e attivando l’opzione di vedere per primi i loro contenuti.

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