Scrivere per il web: il lavoro e i consigli di Daniela Scapoli

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Scrivere per il web è un lavoro interessante, impegnativo e molto tecnico. Un web writer che “sa scrivere bene” non è solo un virtuoso della lingua italiana ma un vero e proprio tecnico della scrittura portata sugli schermi di computer, tablet, smartphone, dentro spazi come quelli dei siti e nelle tante declinazioni dei testi: etichette, descrizioni, pulsanti, voci di menu fino alla scrittura dei post e delle pagine dei siti, costruiti sulla base di obiettivi specifici come raccontare, vendere, informare.

Oggi parliamo di scrittura per internet con la nostra web writer Daniela, che ha risposto alle domande già fatte ad altre tre professioniste del digital: Tatiana Schirinzi, specialista SEO; Enrica Crivello, consulente di marketing; Francesca Marano, specialista di WordPress.

daniela scapoli web writer ehiweb

Come sei diventata web writer?

Senza averlo mai deciso davvero, scoprendo questo mestiere e imparando giorno dopo giorno sul lavoro, anche grazie a professionisti che mi hanno trasmesso il loro sapere e mi hanno sempre messa alla prova. E anche studiando, naturalmente. Ho una formazione umanistica però questo c’entra solo in parte con il mestiere che faccio. Oggi sono una libera professionista ma vengo dal lavoro dipendente in aziende diverse che si occupavano di cose molto diverse: hosting e domini, e-learning, organizzazione di master, fino a una lunga esperienza per un provider di contenuti per il quale ho scritto di argomenti molto diversi tra loro e ho prodotto testi lunghi ma anche brevissimi come SMS o MMS (una volta gli MMS si usavano davvero!).

Il web è il mio mondo: lo amo e non me ne stanco mai. Sono soddisfatta quando un testo convive in armonia con l’ambiente che lo ospita, quando tutto è chiaro, le persone leggono e trovano velocemente e con facilità quello che gli serve. Sono soddisfatta quando la lingua smette di essere un ostacolo e diventa un passaggio comodo e ben illuminato verso la comprensione di cosa fare, dove cliccare, come proseguire. È un mix di creatività e tecnica che si impara soprattutto scrivendo e riscrivendo, diventando un po’ lo snodo tra l’azienda che vuole comunicare e chi legge e non desidera sentirsi messo in difficoltà dai messaggi che si trova davanti.

Che consigli daresti a chi vuole diventare web writer?

Leggere, non solo manuali tecnici sul web writing e la scrittura per lavoro. Scrivere e rileggersi ogni volta che si presenta l’occasione, fosse anche una mail, basta fermarsi un paio di minuti in più e chiedersi: si capisce quello che voglio dire? Qual è l’informazione più importante che deve passare e dove l’ho messa? Oppure aprire la mail e indagare: perché la mia banca mi scrive queste cose complicatissime e come potrebbe fare per dirmele meglio? Perderebbe autorevolezza se lo facesse, oppure i suoi clienti l’amerebbero di più? Perché quando vado in posta i messaggi appesi al muro sembrano scritti per gli addetti ai lavori e non per le persone che vanno a ritirare la pensione? È come vedere The Matrix: una volta che ti abitui a farlo non smetti più.

Corsi e libri aiutano ma avendo sofferto di una forma di “corsite estrema” quando sono passata da dipendente a freelance (è chiaro: avevo paura di essere sola e pensavo di dover sapere e saper fare tutto), il mio consiglio è: pochi ma buoni. E poi online ci sono risorse ottime spesso gratuite e professionisti che scrivono blog illuminanti, bisogna scovarli e seguirli.

In ogni caso, i miei consigli sono:

  • Luisa Carrada – È la stella polare della scrittura per lavoro in Italia e il suo blog e i suoi libri sono oro per i web writer, in erba o meno in erba. Cito Il mestiere di scrivere e Lavoro, dunque scrivo!
  • Alessandro Lucchini – Insegnava nel master che coordinavo e io ho assorbito le sue preziose lezioni. Il libro che consiglio è Business writing
  • Annamaria Testa – Minuti scritti. 12 esercizi di pensiero e scrittura e Nuovo e Utile online
  • Yvonne Bindi – Il suo recentissimo Language Design: guida all’usabilità delle parole per professionisti della comunicazione è un testo importante sulla progettazione delle parole, utile a capire quanto e cosa c’entri la parola “design” con la scrittura
  • Stephen KingOn writing bisogna leggerlo anche se non si è fan di King (io non sono super appassionata ma ci tengo a sponsorizzare It, un capolavoro vero): mi ha emozionata sul serio la parte di racconto della vita di King prima del successo. Credo sia un’ottima lettura anche per chi non ha un interesse particolare per la scrittura.

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