Modem libero: dalla delibera Agcom del 2018 alla sentenza del TAR di febbraio 2020

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Sono passati quasi tre anni da quando abbiamo pubblicato il primo post sul modem libero: siamo da sempre sostenitori della libertà di scelta del modem, nel tempo abbiamo seguito le vicende che hanno portato anche in Italia l’applicazione del regolamento del Parlamento Europeo (25 novembre 2015) grazie all’intervento di Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Il regolamento definisce le “norme comuni per garantire un trattamento equo e non discriminatorio del traffico nella fornitura di servizi di accesso a Internet e i relativi diritti degli utenti finali.”

Cosa significa modem libero

In breve, è il diritto di scegliere il modem preferito per collegarsi a Internet.

In Italia, prima della libera di Agcom, la situazione non era omogenea: se alcuni provider come noi hanno sempre lasciato libera scelta – ti forniamo il modem in comodato d’uso gratuito, ma puoi sostituirlo con quello che preferisci – altri provider vincolavano l’uso della connessione al modem fornito da loro.

L’imposizione del modem era spesso accompagnata da costi aggiuntivi legati proprio alla fornitura del modem, e dall’impossibilità di accedere alla configurazione del modem.

Questi vincoli coinvolgevano anche tutti i produttori di modem e router alternativi a quelli scelti dai provider, di fatto esclusi da una parte consistente del mercato.

L’intervento di Agcom

A novembre 2017, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge per l’adeguamento alla Legge Europea del 2017 e ha chiamato in causa Agcom.

Dopo una prima consultazione pubblica con “consumatori, fornitori di servizi di accesso, produttori, distributori e installatori di apparecchiature, associazioni”, il 18 luglio 2018 Agcom ha emanato la delibera 348/18/CONS esprimendosi a favore della liberalizzazione delle apparecchiature terminali per l’accesso a Internet.

Per i nuovi clienti, dopo la delibera di AGCOM non avrebbero dovuto più esserci condizioni di sottoscrizione legate al modem, anche se in questi due anni non è sempre stato così.

Uno dei nodi più importanti della delibera riguarda invece i clienti dei provider con contratti già attivi prima della delibera. Le alternative per i provider definite da Agcom sono:

  • modificare le condizioni contrattuali in corso, azzerando i costi del modem o togliendo il vincolo di utilizzo del loro modem
  • permettere di terminare il contratto senza oneri e chiedendo la restituzione del modem

Anche in questo caso, le cose non sono sempre andate così e molti clienti di alcuni provider hanno lamentato l’impossibilità di recedere dal contratto senza pagare le rate relative al modem: alcuni esempi si trovano sul sito di Repubblica, nella rubrica dell’esperto di telefonia Alessandro Longo che più volte ha risposto a persone che si sono viste recapitare richieste di saldo delle rate del modem quando hanno disdetto il loro contratto.

Cosa è successo dopo la delibera

In questi giorni è arrivata una notizia degna di nota che riguarda proprio tutti i clienti con contratti già attivi prima della delibera di AGCOM.

A fine gennaio 2020, il TAR del Lazio ha confermato la validità della delibera Agcom in risposta al ricorso di TIM e Wind, confermando quindi anche le due opzioni che abbiamo citato: da questo momento in poi, chi disdice un contratto che prevede l’uso obbligatorio del modem a titolo oneroso, cioè a pagamento, può restituire il modem senza obbligo di saldare i costi residui. Se invece il modem non viene restituito, il provider può richiedere il saldo del pagamento.

Più difficile sapere, come spiega lo stesso Alessandro Longo in una risposta recente su Repubblica, se si potranno ottenere i rimborsi delle rate già pagate da quando la delibera di Agcom è entrata in vigore fino alla sentenza del TAR di febbraio 2020.

Per approfondire, consigliamo quindi di seguire la rubrica di Longo con particolare riferimento a “Modem libero, stop a pagamenti su tutti i vecchi contratti: ecco perché”.

Come valutare le offerte dei provider

Il consiglio sempre valido, che abbiamo dato ogni volta che ci siamo occupati di modem libero, è cercare i documenti di trasparenza tariffaria di ogni offerta che trovi interessante: i documenti di trasparenza tariffaria sono obbligatori – ogni provider li deve pubblicare sul suo sito web, in formato pdf – e sono fondamentali per capire la composizione finale del prezzo mensile della tua futura ADSL o linea fibra.

Ehiweb e il modem libero

La nostra posizione sul modem libero non è mai cambiata: se scegli una nostra ADSL o linea FIBRA, puoi usare uno dei nostri FRITZ!Box o scegliere il modem che preferisci.

Tutti i riferimenti e i dati per la configurazione del modem sono sulla pagina Modem libero del nostro sito, e per qualsiasi altra domanda puoi chiamare o scrivere alla nostra assistenza in qualsiasi momento.

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