Ci mettiamo la faccia, identikit #31: Francesco

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Ogni nuovo identikit è uno dei segni della nostra crescita e dopo l’intervista ad Arianna di ottobre, ora è il momento di Francesco, Software Engineer entrato nella nostra squadra di sviluppo a inizio settembre 2023 a fianco di Matteo, il nostro Direttore Tecnico, Stefano ed Emiliano.

La storia lavorativa di Francesco parte da un background di studi scientifico-informatici e incrocia esperienze interessanti, anche nel settore aerospaziale, fino a quando ci siamo conosciuti e abbiamo capito che potevamo proseguire insieme.

Gli lasciamo subito la parola perché Francesco ci ha raccontato con grande entusiamo e generosità i suoi obiettivi, il suo percorso e il suo ruolo attuale.


Ciao a tutti i lettori del blog Ehiweb! Mi presento, mi chiamo Francesco Ferrari, classe 1995, e sono di Roma.

L’attrazione per l’informatica risale all’infanzia, forse perché insieme a mio fratello sono cresciuto a pane e videogiochi. In uno dei miei primi ricordi che comprende un computer ci siamo io, attorno ai quattro o cinque anni, e mio fratello che giochiamo con un Amiga 3000 al primo Street Fighter. Dopo di quella Windows 97, Playstation One, Playstation 2, 3… Xbox varie ad accompagnarmi nella vita.

Crescendo, non avendo ancora una visione chiara di dove indirizzare la mia vita, mi oriento verso il liceo scientifico che a detta dei professori mi avrebbe dato più libertà di scelta nel futuro. È stata una decisione cruciale, anni preziosissimi che mi hanno permesso di capire ciò che volevo fare davvero.

Concluso il liceo, capisco che voglio entrare nel mondo che fin da piccolo mi aveva sempre incantato e mi iscrivo a Ingegneria informatica.

Dopo gli anni durissimi in università comincio a lavorare in un’azienda di consulenza a Roma: è il periodo della pandemia, quindi la mia prima esperienza lavorativa è caratterizzata dallo smart working. Conosco persone fantastiche che mi insegnano molto ma percepisco anche i miei limiti e capisco che devo proseguire oltre per superarli.

È qui che un caro amico dell’università mi scrive per chiedermi se voglio raggiungerlo in Germania per lavorare nel mondo dello spazio. Sono tentato e allo stesso tempo incerto perché ho appena iniziato a costruire la mia vita, ma con il passare del tempo e grazie alle persone a me vicine mi convinco: ora o mai più.

Parto per Darmstadt, città di scienza tedesca vicina a Francoforte, per lavorare in una società associata ad ESA (European Space Agency) ed EUMETSAT (European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites). Ho un obiettivo: spingermi oltre la comfort zone, confrontarmi con nuove culture, fare una nuova esperienza di vita.

In Germania imparo tanto ma mi rendo anche conto che sto perdendo qualcosa a cui tengo, così decido di tornare in Italia e di trasferirmi a Bologna, e qui arriva il primo contatto con Ehiweb.

Cosa stavo cercando? Un’azienda che potesse dare valore e potenziare il mio percorso e da subito le persone di Ehiweb, da Gilberto a Matteo, da Stefano a Emiliano, mi hanno trasmesso non solo la loro voglia di fare (che è facile), ma di voler fare le cose nel modo giusto, senza compromessi (che è molto più difficile). La scelta quindi è stata reciproca e da quel momento è cominciata la mia bella avventura qui.

1 – Dopo le presentazioni vogliamo sapere ancora qualcosa di te: com’è la tua giornata lavorativa?

Lavoro come Software Engineer, da remoto insieme ai miei colleghi di Bologna e Imola con il metodo Agile Scrum: stabiliamo le priorità e le attività da svolgere giornalmente in autonomia, tra un caffè e una chiacchiera.

Attenzione però a non confondere lavoro da remoto con abbandono, tutt’altro: posso dire che tutte le persone di Ehiweb sono sempre pronte a mettere in pausa qualsiasi cosa stiano facendo pur di aiutare un collega, e per fortuna la tecnologia ci dà mezzi efficienti per farlo, dal live sharing del codice a una semplice condivisione dello schermo.

Ogni due settimane dedichiamo una giornata a osservare la produttività delle settimane precedenti, parliamo di cosa è andato bene e di cosa può essere migliorato e creiamo le nuove attività per le settimane succesisve.

Ehiweb è una piattaforma immensa che gestisce una quantità considerevole di complessità, quindi non ci si annoia mai.

2 – Visto che ora lavori per un provider di telecomunicazioni: tu come lo usi internet?

Il mio primo rapporto con internet risale alle medie e non me ne sono mai più separato: con i miei amici diciamo sempre che “è meglio una settimana senza acqua che senza internet”. Ecco, magari può sembrare un’affermazione forte ma è un’iperbole per far capire quanto ormai questo bene sia diventato primario al pari di elettricità, gas e acqua: rispetto a letteralmente dieci anni fa, ora le informazioni sono disponibili in tutte le case quindi non ci sono scuse per non essere aggiornati, informati.

Come tutte le tecnologie, però, è mooolto importante avere un’educazione all’uso e alla comprensione del mezzo, perché internet cambia velocemente in termini di comunicazione e invasività. Quanto a possibilità, i margini sono enormi: penso per esempio al rapporto tra istituzioni e tecnologia, che dovrebbero andare di pari passo anche se purtroppo non è ancora così.

3 – Se hai una app o un device o qualsiasi altra cosa legata alla tecnologia e a internet che ami e raccomanderesti a chiunque, raccomandala anche a noi.

Ma certo! Come dicevo sono un amante dei videogiochi quindi la mia raccomandazione sarà in tema: ecco a voi Final Round.

È un sito che parla di videogiochi in maniera atipica, senza bombardarti di informazioni di poco valore ma che vuole piuttosto permetterti di prenderti cinque minuti di relax, magari davanti a un caffè, per gustarti la narrazione di un gioco. Infatti lo consiglio anche ai non appassionati perché il focus è il gioco come espressione artistica: la valutazione tecnica è ridotta all’osso e gli articoli sono focalizzati sull’immaginario che quel titolo suscita, con alcune chicche di articolo in articolo.

E poi Final Round è un’iniziativa tutta italiana che sta venendo riconosciuta anche all’estero, quindi dobbiamo sostenerla!

4- Da Bologna, Ehiweb porta connessioni e servizi in tutta Italia: cosa vuol dire per te lavorare in un provider che rappresenta l’alternativa ai grandi operatori? Cosa ti aspettavi e cosa hai trovato?

È un’esperienza gratificante, l’opportunità di fare la differenza in un settore competitivo offrendo ai clienti servizi di alta qualità.

Quando sono entrato in fase di selezione ero curioso di scoprire i retroscena del mondo delle telecomunicazioni e mi aspettavo un’azienda che non solo ha necessità ma soprattutto volontà di fare le cose nel modo corretto. Le mie aspettative sono state ripagate, ma mai mi sarei aspettato il ventaglio di complessità da gestire ogni giorno.

Sono felice di essere parte di Ehiweb e di poter contribuire al successo di un’azienda che si impegna a fare la differenza nel mondo delle telecomunicazioni.

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