Modem libero: a che punto siamo

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Modem libero significa, in breve, avere la possibilità di attivare una linea Internet e decidere in libertà se utilizzare il modem fornito dal provider che attiva la connessione o se acquistare e usare il proprio modem preferito.

La libera scelta del modem in Italia è oggetto da un paio di anni di un dibattito che dal Regolamento Europeo che esprime il diritto di usare il modem preferito liberando gli utilizzatori da vincoli imposti e costi connessi, ma anche le case produttrici dei modem che potrebbero agire in libera concorrenza con gli altri produttori.

Anche noi di Ehiweb seguiamo con interesse la vicenda e pubblichiamo post sul dibattito dalla sua nascita fino a quando, qualche mese fa, AGCOM – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – ha iniziato la consultazione pubblica per raccogliere le esigenze e le opinioni di tutti gli attori coinvolti, “consumatori, fornitori di servizi di accesso, produttori, distributori e installatori di apparecchiature, associazioni”: l’obiettivo è definire le misure da adottare per garantire la libertà di accesso a Internet e i servizi connessi a ogni fornitura di connessione.

Ripercorriamo in breve il percorso che ha portato all’intervento di AGCOM attraverso i nostri post.

Fine aprile 2017: la legge europea sul modem libero e la situazione italiana

spieghiamo come il regolamento del Parlamento Europeo del 25 novembre 2015 contenga una indicazione chiara sulla libertà degli utenti di “utilizzare apparecchiature terminali di loro scelta”: la puoi leggere nell’articolo 3, comma 1 del Regolamento.

Nello stesso post diamo spazio alla situazione italiana, citando le figure che più si sono interessate della questione modem libero nel nostro paese: il Deputato Ivan Catalano e il Senatore Fabrizio Bocchino, che si sono spesi per impegnare il Governo a pronunciarsi per garantire che anche in Italia l’acquisto libero del modem diventi realtà.

Luglio 2017: gli emendamenti al testo della Legge Europea

Il Deputato Ivan Catalano deposita un emendamento al testo della Legge Europea 2017  e propone due modifiche per favorire la libertà di scelta del modem e l’applicazione di una sanzione tra il 2 e il 5% del fatturato ai provider che dovessero infrangere questa disposizione: la proposta arriva anche dal Governo ma con sanzioni meno deterrenti di quelle proposte da Catalano, il quale le definisce non soddisfacenti.

Fine novembre 2017: modem libero, verso la legge

Ripercorriamo i passaggi legati all’Ordine del giorno di Ivan Catalano che hanno portato, l’8 novembre 2017, all’approvazione del disegno di legge che recepisce le disposizioni europee e, in particolare, fornisce ad AGCOM le indicazioni su come interpretarlo. Nello stesso mese, il nostro Luigi De Luca approfondisce alcuni aspetti del dibattito e del lavoro di Ehiweb come provider che garantisce la libera scelta del modem nel podcast GeekCookies – The dark side of the geek (puoi ascoltare dal minuto 36:53 per l’approfondimento sulla legge italiana).

Febbraio 2018: la consultazione pubblica di AGCOM

Entra in scena AGCOM che annuncia la “consultazione pubblica per la libera scelta delle apparecchiature terminali” e le misure possibli che ne deriveranno. La consultazione è lo strumento con il quale AGCOM prende atto delle posizioni ed esigenze di tutti gli attori coinvolti, consumatori compresi, per esprimersi e decidere se e quali misure adottare sulla questione.

La consultazione pubblica dura 30 giorni e si è dunque conclusa nei tempi previsti e AGCOM ha messo nell’ordine del giorno del 12 luglio l’esame della questione “modem libero”. Attendiamo anche noi l’esito e le disposizioni che ne emergeranno – la discussione per l’approvazione è prevista per il 18 luglio 2018 – aggiorneremo questo post non appena avremo le notizie che provider e clienti dei provider attendono da tempo.

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